A metà novembre è iniziata l’attività di mediazione culturale con Ribka, di origine eritrea che ci ha aiutato nell’incontro con altre culture. Ribka ha svolto con la classe due attività:
- ha fatto fare ai ragazzi l’albero genealogico della propria famiglia e a ciascun ragazzo ha chiesto di risalire indietro nel tempo, raccontando storie sui propri antenati. Ha fatto quindi riflettere i ragazzi sull’importanza di conoscere le proprie radici
- ha fatto giocare i ragazzi con il ghebetà, un gioco di squadra africano in cui conta la strategia, ma anche l’unione e la lealtà. Questo gioco ha spinto i ragazzi a sperimentare l’importanza del gruppo;
- RIBKA ha raccontato la sua storia e alcuni episodi vissuti dai suoi antenati . Ha poi raccolto i capelli delle ragazze i modi diversi; ogni acconciatura aveva un significato particolare nella tradizione eritrea: studentessa, giovane donna, donna sposata...
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A febbraio è arrivato il classe un bambino eritreo che dopo un lungo viaggio attraverso l'Africa, l'Arabia, l'Italia, l'Olanda è poi tornato in Italia. Durante il viaggio e i vari spostamenti il bambino aveva imparato l'inglese "parlato" ma, non avendo mai frequentato nessun tipo di scuola, non conosceva neanche le lettere dell'alfabeto. Con grande fatica e grande impegno in un mese ha cominciato a capire un po' la nostra lingua e a scrivere le prime parole. RIBKA, anche con lui, ha avuto un ruolo importante riuscendo a farlo integrare bene con tutti i ragazzi delle classi.
- La mediatrice culturale non si è mai stancata di ricordare quanto sia importante la condivisione : un giorno è arrivata portando ai ragazzi un pane eritreo che ha spezzato e offerto a tutti; un'altra volta ha portato i grani di caffè che ha tostato davanti a tutti i ragazzi in cerchio, ha poi preparato il caffè secondo la sua tradizione e lo ha offerto a tutti i presenti insieme a del pop-corn.
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Ciao Ribka !
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